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lunedì 22 giugno 2020

L’iPhone che vorrei...



È il grande giorno: stasera ci sarà la WWDC2020, forse la più importante conferenza di Sviluppatori Apple degli ultimi 10 anni!
Sapremo se iOS continuerà la sua scissione. Infatti, col System 12 e 13, abbiamo visto nascere watchOS, tvOS e iPadOS. Manca solo l’ufficialità di iphoneOS per dire addio “al nome” iOS. Ma non alla sua integrazione tra dispositivi!



Prima di sciogliere le riserve su quello che effettivamente verrà rilasciato (a settembre / ottobre) o che sfuggirà dal l’evento di stasera, descrivo brevemente le novità che mi piacerebbe vedere nei prossimi modelli di iPhone.

Fattore forma?


Sicuramente rivedere la cornice in stile iPhone 4, a me personalmente, non mi dispiacerebbe.

iPhone Pro e iPad Pro sono parenti, giusto?
Perché non allineare il design?





Per quanto riguarda le dimensioni, considerato da anni che “il mercato” sta migrando verso i display da 21:9, possiamo trarre le conclusioni sull’efficacia o meno di questa scelta tecnica. A parere univoco, ormai, se tale proporzione risulta ottima per lo scorrimento di liste (contatti o elenchi in genere), per la lettura di pagine Web o di libri, lo è meno per la visione di contenuti multimediali. Quasi tutti i film e video, infatti, sono proposti (o registrati)  in 16:9.
Dunque, piuttosto che vedere sue lunghe bande nere verticali ai lati del video, non si potrebbe adottare una misura di 16:9, o 17:9, e limitare i contorni dei filmati a due sottili linee orizzontali sopra e sotto lo schermo?



Perché non rivedere il fattore forma e lanciare sul mercato un iPhone meno lungo e più largo?
Apple ha sempre trainato il mercato con scelte molto criticate, all’inizio. Ma, in seguito, copiate dai concorrenti!
Sperare non costa nulla...



Se ne giovasse anche con l’introduzione di nuove batterie, più capienti, ben venga. Sarebbe magnifico montare su iPhone 12 PRO accumulatori da 3000 mAh come su iPhone Pro MAX.
Soprattutto se anche iPhone 12 Pro, come iPad Pro, fosse commercializzato con l’affamato (di energia) display da 120 Hz di refresh.



Un altro fattore da considerare, infatti, è l’adozione di un nuovo pannello in grado di passare da 60 a 120 Hz, ossia il doppio di frames al secondo automaticamente a seconda della visualizzazione di testo in scorrimento o immagini. Eliminando lo sfarfallio durante qualsiasi scrolling.
Purtroppo, tale tecnologia richiede quasi il doppio del consumo energetico.



Anche il suono ha la sua importanza. Infatti, Apple ha dimostrato di saper ingegnerizzare sempre meglio il comparto audio dei suoi dispositivi (iPad e MacBook compresi) in questi tre o quattro anni, anche in vista dei grandi miglioramenti introdotti dai concorrenti.
Recenti studi hanno dimostrato come sia possibile replicare non solo il “suono posizionale” a patto di avere due casse audio sul dispositivo, ma pure il più recente suono bineurale (3D).



Sono stati registrati molti brevetti riguardo alla latenza (ritardo o anticipo) con cui l’orecchio avverte i rumori prodotti dai dispositivi rispetto all’immagine visualizzata e l’intensità sonora per simulare la posizione precisa degli stessi nello spazio. Anche in un dispositivo piccolo e senza scomparti studiati “ad hoc” come gli home teather.
Per sentirne i benefici ad ogni esecuzione sonora, naturalmente, è necessario che sia i suoni di Sistema sia di tutte le App, giochi compresi, e i film (a noleggio via Apple TV+ o altri servizi) sfruttino le sfumature dell’audio multicanale.
Con le attuali trasmissioni in streaming in Surround o Atmos c’è da ben sperare.



La fotocamera, che negli anni passati ha introdotto il concetto di stabilizzazione meccanica grazie ad un incredibile meccanismo in grado di ammortizzare la doppia ottica di iPhone 7 Plus prima, e iPhone X dopo:


Potrebbe introdurre un gimbal per stare al passo col che permette di mantenere le riprese e le inquadrature in linea con l’orizzonte proprio grazie all’adozione di un sistema di posizionamento a tre assi (di piccole dimensioni, s’intende!).



(In foto qui sopra il Vivo X50 Pro che contiene un gimbal)



Anche lato software mi aspetto miglioramenti:



Secondo alcuni programmatori, nella release interna di iOS 14 sono state trovate tracce per i widget.
Credo, ma potrei sbagliarmi, che saranno i diretti sostituti del 3D Touch ormai eliminato da ogni nuovo dispositivo.
Se vedremo o meno le schermate Home disposte così, mi piacerebbe rimpiazzare l’icona delle Impostazioni con Wifi e Generali.
Quella dei Messaggi con anteprime dell’ultimo messaggio (con FaceID sempre attivato la nostra privacy sarà protetta da sguardi indiscreti di chi ci sta vicino!)


Nuovo pop-up per la parte telefonica, in alto.


E di Musica, in basso.



Si ipotizza che in Safari sarà adottato un traduttore multilingua, cosa che Google offre da anni in Chrome.
Questo è un ritardo palese di Apple di non offrire né una partnership né un servizio integrato corrispondente nel browser.



A proposito di Chrome...
Per quanto riguarda le nuove API di sviluppo, finalmente, sembra certa l’apertura di Apple ai Software di terze parti. Quindi, potrebbe essere arrivato il momento di scegliere il browser di default, l’App fotocamera preferita (v’immaginate di strisciare lo schermo bloccato a sinistra e aprire la vostra App professionale di riferimento per scattare foto migliori?)



Da queste ipotesi, che sono sfuggite agli Sviluppatori e rese pubblici in anticipo, aggiungo una mia idea per i futuri miglioramenti di iOS: vorrei che iPadOS gestisse Apple Watch. Che ne visualizzasse la carica, ne gestisse le Attività e tutte le App collegate ad esso su iPhone.
(Premesso di avere un iPad connesso allo stesso account).




Grazie in anticipo, cara Apple, se prenderai in considerazione i miei spunti.

domenica 21 giugno 2020

3 trucchi di iOS 12 e 13, tra cui la firma dei PDF.

L’AI di Google è utilissima per analizzare un’immagine e ricevere informazioni attraverso il servizio Lens (leggi l’articolo qui).
È come consultare un’enciclopedia umana, cioè è in grado di discernere al posto vostro cosa contiene o chi raffigura un’immagine: un’opera d’arte, una scultura, del cibo, delle piante... o un personaggio famoso. E di fornirvi le  stesse informazioni presenti nel motore di ricerca.

Come usare in modo rapido Lens su iPhone o iPad?
Seguite il primo “trucchetto” di questo articolo: dalla pagina Web di Safari che state visitando, tenete il dito sull’immagine da analizzare e salvatela in Foto:


Ora aprite l’App Google Photo (si scarica gratis qui, e si configura con il proprio account di Gmail, scegliendo l’opzione gratuita di archiviazione illimitata degli scatti ad alta definizione).


Visualizzate la fotografia appena salvata.
Sfruttando la funzione Lens incorporata, poi, potrete scorrere le stesse info che trovate nel motore di ricerca Google:


Con questo sistema, ad esempio, ho trovato un’immagine più definita di quella inserita ad inizio articolo.
Il riconoscimento dei soggetti di Lens, infatti, oltre ad evitarci di sprecare tempo con lunghe ricerche su Google scrivendo stringhe di ricerca fantasiose tipo: “sketch Stephen King horror tales”, o “sketch ... horror movies”, o “personaggi famosi di film basati su libri di Stephen King” o chi più ne ha più ne metta, effettua ricerche in base all’attinenza dei soggetti contenuti, dei colori se o resenti nella foto e di tutti i metadati dello scatto (data, posizione...) se disponibili.
Quindi, quando ho la necessità di salvare la copia di un’immagine dal Web nel mio Rullino di Foto, preferisco usare Lens per ottenere immagini più definite.
Come questa:




Un altro utile trucco è la scansione di testo incorporata in una foto attraverso Google Traduttore (l’App gratuita è scaricabile da qui).
Partendo da una foto già presente nel Rullino, o che vorrete scattare al momento, basterà aprire Fotocamera:


E passare alla funzione Importa:




L’Intelligenza Artificiale può riconoscere il testo impresso in una fotografia e tradurlo in molte lingue.
Potrete selezionarlo col dito disegnando delle linee direttamente sui caratteri:


E gestire sia la selezione nella lingua originale che in quella tradotta:


È disponibile il copia /incolla per collocare il testo altrove: in un messaggio, in una mail o in un altro disegno, senza doverlo trascrivere manualmente.





Il terzo trucco è una funzione disponibile già da iOS 12: la gestione / modifica (base) di .PDF nel telefono, compresa la possibilità di firmarlo:



Un’eventualità utile nel caso in cui vi chiedessero di presentare documenti da convalidare. Il più delle volte, infatti, il mittente che vi scrive da parte dello Stato o di un legale, o di un Istituto finanziario, vi chiederà di stampare dei documenti, compilarli, riscansionarli e di rinviarli alla sua email. Ma, se non vi troverete di fronte ad un computer collegato ad una stampante con scanner, come procederete?
Con questa guida potrete evitare tutti questi passaggi e compilare i moduli direttamente dal vostro iPhone o iPad per rispedirli via email immediatamente.

Per prima cosa: il documento è composto da una sola pagina o da diverse pagine?
Nel primo caso, se lo state visualizzando con Safari, salvate il documento unitario in Foto:



Tenete il dito sul risultato di una ricerca in Google, o di una foto inserita in un articolo o link, per salvarla nel vostro Rullino.

Nel secondo caso, invece, utilizzate l’App Libri per salvare il .PDF da firmare nel vostro smartphone o tablet.
Per farlo, dalla pagina Web o dal link che state scorrendo, usate il menù “esporta”:



E scorrete la riga con le icone fino a Libri:



Otterrete un file .PDF del modulo / certificato identico a quello visualizzato sul sito.

Nota: alcuni non troveranno l’icona di Libri nella riga di App Preferite di Safari perché va configurata. Quindi,  scorrete l’elenco e premete i 3 punti:



Premete Modifica (in alto a destra)


E il + in fianco ad ogni Applicazione da aggiungere nella lista.
Con le maniglie a 3 linee poste a destra di ogni riga, poi, spostate le App nell’ordine che preferite.
Premete Fine per salvare l’ordine dei Preferiti.

Ora tornate sulla pagina Web col documento / certificato da modificare e scegliete Esporta, poi “aggiungi a Libri” e otterrete il .PDF della pagina Web.


Nota: se ricevete dei .PDF come allegati via email, per compilarli e rispedirli al mittente, apriteli direttamente dalla vostra App di posta elettronica ed apportare le modifiche necessarie come riportato qui sotto.

Nella barra superiore, attraverso la funzione Penna, potrete aggiungere una firma, delle emoji o del testo in qualsiasi punto della pagina.


Le stesse funzioni di modifica che avrete utilizzato molte volte in Foto, infatti, sono disponibili anche in Libri, grazie all’architettura comune delle App di iOS.
Scrittura a mano libera, disegni, gomma, colori,


Aggiunta di testo con Font di Sistema, forme e la propria firma:


Con la funzione “Aggiungi Firma” sarà facilissimo fare delle prove, scrivendo col dito sullo schermo.


Riprovate fino ad ottenere una firma più simile alla vostra e salvatela nello smartphone.
Sarà disponibile ogni volta che vorrete, senza doverla riscrivere ogni volta.

Terminato il lavoro di posizionamento di forme, scarabocchi o di una firma, salvate il documento e scegliete il menù “esporta” di Libri per inviare il documento finalmente firmato al vostro destinatario via email, Messaggi o altri servizi di messaggistica (Telegram, Whatsapp...).

Nel gestore di .PDF sono disponibili anche la lente d’ingrandimento per effettuare una ricerca di testo all’interno di tutto il .PDF:


Funzione indispensabile, sia in Libri che in Safari, per cercare parole contenute in un libro, in un documento tecnico o nelle istruzioni di un apparecchio elettronico pubblicate sul Web.
E i segnalibri (sincronizzabili via iCloud tra dispositivi) per raggiungere immediatamente un punto del documento che avete memorizzato in precedenza.



Consiglio di creare dei .PDF salvandoli su Libri anche quando è necessario salvare una lunga pagina Web da leggere offline anziché servirsi del servizio “Elenco Lettura” di Safari, che prevede di salvare il link di un articolo per consultarlo in un secondo tempo solo in presenza di una connessione internet.




mercoledì 10 giugno 2020

AirPods Pro.





È tipico di noi italiani lamentarci sempre di qualcosa!
Delle AirPods Pro posso dire solo una cosa:


Perché facilitare lo spacchettamento con la linguetta a lato della confezione?
Ahahaha: metà del piacere di tenere tra le mani un nuovo prodotto Apple e dato dal godersi il suono della pellicola tagliata con l’unghia.


In confezione troverete l’astuccio per la ricarica, il cavo Lightning > USB - C (In linea coi Mac moderni sprovvisti della “vecchia” porta USB).


E un set di tappi per isolare al meglio i nostri condotti uditivi:




In termini di dimensioni, per quanto il nuovo astuccio di ricarica delle AirPods Pro sia poco più lungo rispetto a quello delle cuffie wireless Apple di prima e seconda generazione, è più tascabile rispetto ad astucci di altri produttori:


Il design, ormai da quasi un ventennio, sottolinea l’ “ordine” ingegneristico adottato per posizionare gli elementi in così poco spazio.
Poi, appena aperto il coperchio, risalta l’ “immediatezza” d’uso di ogni prodotto Apple: senza alcuna necessità di istruzioni cartacee o di indicazioni riportate nella custodia, infatti, vi apparirà subito chiaro in che direzione puntare gli auricolari per indossarli correttamente:


Confrontandoli con apparecchi wireless concorrenti simili, sia per qualità sonora che costruttiva, nonché di durata della carica, noterete che il corpo dell'auricolare, nel quale risiede la batteria, è notevolmente ridotto:


Ne guadagna la maneggevolezza nell’indossarli.
(E il nostro look, penseranno i più attenti al proprio aspetto)


I tappi, invece, hanno apici di diversa forma ma all'incirca la stessa dimensione.



La ricarica (ad induzione) avviene tramite due anelli posti alla fine degli steli.
Apple ha modificato il meccanismo, forse consapevole che, con l’andare del tempo, i magneti si graffiavano e non permettevano ulteriori ricariche. Rendendoli, di fatto, inutilizzabili.


La connessione al vostro iPhone è semplice come con le AirPods a stelo lungo: basterà tenere premuto il tasto dietro la custodia di ricarica per visualizzare il pannello dove confermare la connessione Bluetooth tra i due dispositivi:


Il pannello inferiore, che apparirà col display dell’iPhone sbloccato ogni volta che aprirete il coperchio della custodia, vi mostrerà lo stato delle tre batterie: 






Nel menù Impostazioni > Bluetooth > AirPods Pro potrete settare la cancellazione del rumore e le funzioni abbinate ai pulsanti sugli steli:


Grazie al test di aderenza ai vostri padiglioni auricolari, il microfono anteriore di ciascuna cuffia rileverà il corretto isolamento ambientale all'interno dei vostri canali uditivi. In caso contrario, vi notificherà di usare una delle altre due coppie di copriauricolari in confezione, o due gommini di misure diverse.


La totale adesione al condotto uditivo, infatti, attiva la funzione più importante offerta dalle AirPods Pro: la cancellazione del rumore.
Una volta indossati entrambi gli auricolari e udito il suono di connessione avvenuta, resterete sbalorditi dall’abbattimento in termini di decibel che avvertirete. Anche se non ascolterete musica o se non effettuerete chiamate: infatti, i rumori e le voci attorno a voi sembreranno... allontanarsi. Come se vi metteste le mani sulle orecchie per proteggervi da un improvviso frastuono!
Tutto merito delle frequenze raccolte dai microfoni all’esterno e all’interno dell’orecchio e bilanciate dai chip delle cuffie con frequenze opposte:



Esatto: come se una frequenza non udibile dall’orecchio disturbasse i rumori in entrata, così da non far giungere alcun suono ai vostri timpani.

NOTA: considerate che, indossandole in un ambiente che superi i 70 dB di rumorosità, avrete un abbattimento di circa 40 dB. Ascoltando della musica ad almeno 50 dB, quindi, non sentirete alcun rumore e vi sembrerà di essere in un ambiente silenzioso con la sola compagnia della vostra colonna sonora preferita.



Apple ha disposto altre due modalità d'uso, oltre alla cancellazione del rumore. La prima prevede la disattivazione dei microfoni, la seconda di accentuare tutti i rumori ambientali captati attorno a voi: tant'è vero che è stata soprannominata modalità Trasparenza (funzione utile per chi vorrà continuare ad indossare le cuffie mentre è richiesta la sua attenzione o a chi soffre di leggera sordità e vorrà avvalersi della miglior capacità ricettive dei microfoni).



Mentre le AirPods sono connesse al vostro iPhone, ogni menù audio nell'iPhone riporterà l’icona delle cuffie anziché quella dell'altoparlante:




Idem su Apple Watch:


Anche il lettore musicale dell’orologio offre menu dedicati alle AirPods:


Premendo qui, si controllano questi due menù:







Queste nuove cuffie wireless s’integrano alla perfezione coi dispositivi connessi al vostro account iCloud: infatti, nel pannello Bluetooth del vostro Mac (a patto che usiate lo stesso ID Apple del vostro iPhone) troverete le stesse funzioni disponibili in iOS:




Così come, nella riga di comando, avrete la possibilità di connetterle al Computer e verificare lo stato delle batterie.



Nel frattempo, se fossero già connesse al vostro iPhone, si disconnetteranno da esso autonomamente rendendosi disponibili per il Mac.