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lunedì 19 febbraio 2018

Due volumi al prezzo di uno.

«Certo, i libri più invecchiano... più profumano.»

«E, poi, vuoi mettere? Sfogliare delle pagine "vere"?»



Se non siete tra gli irremovibili della vecchia scuola e avete acquistato / convertito la vostra libreria in formato digitale per leggerla su iPad / iPhone con Libri (si chiama ancora iBooks, se non utilizzate iOS 11.3.x) sicuramente apprezzerete il valore di tenere due volumi, il libro che state leggendo e il dizionario della lingua italiana, nel palmo della vostra mano.

Per chi non lo sapesse, infatti, Libri offre la ricerca di lemmi sia all'interno del volume aperto sia nei dizionari online.
Tenendo il dito su un lemma,


selezionatelo:



toccate il menù “ricerca testo” e visualizzate quante volte quel termine è ripetuto nel libro che state consultando:


Oppure, scegliete tra "cerca sul Web" o "Wikipedia” e visualizzerete svariati dizionari online tramite Safari:



La funzione sopra riportata è valida anche su iPhone: ma non si aprirà il pop-up via multitasking, per una scelta di Apple di non intasare lo schermo dello Smartphone di finestre, ma una pagina di Safari:






Libri è gratuita. Lo potete installare da App Store da questo link.



venerdì 9 febbraio 2018

I telefoni cellulari danneggiano la salute?

In questi giorni di ritorno alla ribalta della connessione tra i campi elettromagnetici prodotti dagli Smartphones e alcune malattie, tra cui i tumori, è bene scrivere un articolo prettamente da "nerd”.

Nessun produttore può vendere in Europa un apparecchio le cui antenne producano una quantità di energia superiore ai 2 Watt/Kg (unità di misura del SAR). Questo per non causare possibili alterazioni dovute al continuo assorbimento delle onde durante una telefonata appoggiando il telefono vicino all'orecchio o connesso alla Rete tenendolo in tasca.
Ma giusto per rincuorare i più timorosi di questo pericolo, vediamo quali sono i consumi valutati dal BFS tedesco, un organo non governativo e indipendente che stila una classifica contenente il valore SAR di ogni apparecchio in commercio.

Se pensate che i più pericolosi siano i telefonini "cinesoni", i pesci piccoli del mercato che nasconderanno chissa quali magagne nelle loro antenne, dovrete ricredervi:














Sempre rimanendo in ambito Android, nemmeno Sony, HTC o quelli di OnePlus, che sono stati i primi ad offrire un'alternativa a Samsung, offrono terminali con SAR di basso livello:










Huawei, a nome di molti il produttore onesto, per aver spesso offerto Devices di pari velocità ai concorrenti citati per ultimi ma a prezzo più basso, si attesta su questi valori:













E i Galaxy?














Anche loro hanno valori SAR bassissimi.
Apple fa di meglio? No. Rimane largamente sotto il limite ma, nei test di laboratorio, non ha i valori più bassi.














Sottolineo che nessun organo, governativo o meno, interpellato per effettuare test sui livelli di SAR offre valori davvero attendibili fuori dalle sale in cui vengono condotti i rilievi. Pensate a quante variabili contemporaneamente giocano a favore o sfavore di una miglior ricezione del segnale, con conseguente livellamento del campo elettromagnetico prodotto.
Modelli con valore di SAR incoraggiante in laboratorio, poi, possono far lievitare il valore Watt/Kg a causa di un segnale cellulare basso. Anche più di altri apparecchi che, ugualmente posti lontani da un ponte radio, offrono un aggancio alla linea più rapida.



Ciò che ho notato, però, in questa riapertura del "caso" inquinamento elettromagnetico da Smartphones, è la mancata completezza della maggior parte dei blogger: in quanto moltissimi si sono concentrati solo sugli apparecchi telefonici. Eppure, siamo circondati da decine di altri apparecchi che producono costantemente un campo elettromagnetico: modem Wi-Fi a 2,4 /5 GHz, auricolari Bluetooth mono e stereo, Smartwatch, Fitband, fasce cardio.
Tutti questi apparecchi, per fortuna, producono solo tra il 10 e il 5% del SAR consentito in Europa.
E i dispositivi low energy anche meno del 5%.



I "consigli" utili per limitare i possibili effetti del campo elettromagnetico sul corpo umano, a meno che non abbiate la grande sfortuna di abitare molto vicini a generatori elettrici o grandi tralicci, è di rispettare la distanza dai vostri dispositivi almeno quando non vi servono.
Personalmente, lavoro con lo smartphone ad almeno 2 / 3 metri da me piuttosto che tenerlo per ore in tasca. Non dormo tenendolo sul materasso o sotto il cuscino (come fanno molti, purtroppo, soprattutto tra i giovanissimi) ma a più di un metro di distanza dalla mia testa, cioè sul comodino.
E nemmeno in automobile lo tengo nelle vicinanze, sicuramente aiutato dall'uso che ne faccio come navigatore con realtà aumentata (leggi qui cosa può fare l'intelligenza artificiale mentre elabora le immagini catturate con la fotocamera):

Poi, va da sé che non uso lo Smartphone in casa sedendomi vicino al modem credendo al falso mito che la connessione domestica, fruita in questo modo, sia più veloce.
E i dispositivi indossabili che possiedo (cuffie AirPods recensite qui e Apple Watch, la cui maggior utilità l'ho descritta qui) sono a basso consumo grazie al Bluetooth low energy di ultima generazione.

Infine, se è vero che si può non essere un fumatore e ammalarsi di un tumore tipico dei consumatori di sigarette, pensiamo positivo e ragioniamo sul limitare almeno i rischi per quegli argomenti di cui ancora non si conosce ogni complicazione.
Semmai verrà scoperta (anche tra decine di anni).