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giovedì 28 marzo 2024

Le intelligenze artificiali domineranno il mondo?

Quelle che oggi chiamiamo intelligenze artificiali non sono esseri umani connessi alla Rete né computer senzienti scappati da qualche film di fantascienza.







L’intelligenza artificiale è una disciplina informatica che studia come far replicare ad un computer i ragionamenti umani: dalle funzioni logiche complesse all’apprendimento di svariate nozioni e all’uso di queste per ottenere soluzioni simili a quelle ottenute da un essere umano.
Dalla fine degli anni ‘50, quando si accostò l’idea che l’algebra era alla base dell’elaborazione di idee da parte del cervello, agli anni ‘60 quando si dimostrò che la rete di neuroni aveva tratti in comune con la programmazione informatica, agli anni ‘70 con i calcolatori basati su conoscenza, agli anni ‘80 in cui si determinò la nascita della disciplina, l’intelligenza artificiale non smette di aiutare le persone a svolgere più semplicemente compiti lunghi e macchinosi.
Finché si tratterà di scrivere narrativa, lo accetto, l’argomento stimolerà sempre gli autori di sci-fi ad immaginare macchine troppo intelligenti che, dopo essere state istruite dall’uomo, lo rimpiazzeranno per comandare il mondo.

Il dibattito nel mondo reale, invece, è tutta un’altra cosa!
Chi stabilisce cosa sia etico e cosa no, nell’uso dell’intelligenza artificiale?
Per fortuna, i governi del mondo stanno già discutendo quali siano i limiti nell’uso della disciplina e quando sia obbligatorio dichiararne l’uso.
Ad esempio, per elaborare dei testi, esistono già oggi tastiere installabili come App nei nostri dispositivi per correggere la grammatica mentre digitiamo:


Qualunque artista, che sia uno scrittore, un giornalista oppure un semplice studente universitario, ha il dovere etico di non utilizzare l’intelligenza artificiale al suo posto. E, nel caso vi ricorra per ottenere un aiuto, ad informare i propri lettori che si è avvalso di tale supporto per redarre il proprio lavoro.

Aziende quali Google e Apple non stanno a guardare i progressi fatti da aziende come OpenAI con il prodigioso ChatGPT in grado di riassumere testi, scrivere e-mail e interi curriculum a partire da qualche informazione digitata nella query.
Altre nuove funzioni sono legate alla risoluzione di operazioni matematiche complesse (cosa che le attuali calcolatrici non sono programmate per fare), insegnare le lingue, pianificare un viaggio… dal noleggio dell’auto, al trasporto via aereo, treno o traghetto e fino a prenotare l’hotel (in collaborazione con Kayak). 
Sono disponibili i comandi vocali per fare richieste e diverse voci tra cui scegliere per ottenere risposte.
Mentre Siri di Apple al momento risponde a domande molto semplici (scopri cosa può aiutarti a fare Siri leggendo questo mio articolo), ChatGPT può leggere riassunti di testi storici.
Per esempio, chiedendo ad entrambi di leggermi qualche verso della Divina Commedia, Siri non è andata oltre la sola ricerca di pagine web che ne ripetono i versi, mentre ChatGPT compie il passo successivo: consulta al posto mio un sito che contiene il testo e me lo propone nella risposta:





Siri pareva “miracolosa” quando, grazie all’IA di anni fa, elaborava richieste tipo “avrò bisogno dell’ombrello, domani?” per geolocalizzarmi e riportare i risultati delle previsioni del tempo senza aver pronunciato la parola “meteo”.
Le intelligenze artificiali odierne proseguono su questa stessa strada: elaborano le varie fasi della nostra richiesta, ne svolgono ciascuna e ci danno il responso in pochi secondi.



Anche in campo fotografico, i filtri AI si sono evoluti moltissimo in questi anni. Introdotti come elementi “vivi” nelle storie di Snapchat e, in seguito, copiati da tutti i social del mondo, occhiali buffi, cappelli colorati, bocche e occhi giganteschi applicati in prospettiva alle nostre movenze sono tra le più conosciute applicazioni creative d’intelligenza artificiale.
Adobe, produttore di Photoshop, sta testando l’elaborazione d’immagini a partire da un testo inserito in una query digitata dall’Utente: “genera una stanza sfarzosa con elementi in oro”


Oppure, crea una figura di fantasia a partire dalla struttura analizzata da un’immagine di riferimento.
In questo caso un unicorno seduto e rivolto alla sua sinistra in base alla posizione del corpo e della testa di un gatto:





Nel nostro piccolo, possiamo non essere professionisti ma avvalerci di un aiuto nella correzione degli scatti fotografici:


Gli abbonati a Google possono accedere non solo alla correzione delle tonalità e rotazione di una foto dalla loro galleria in Google Photo, ma hanno a disposizione, per esempio, strumenti di AI per cancellare oggetti dagli scatti.
La gomma magica è utile per togliere anche elementi indesiderati.



Un’altra AI la troviamo in iOS 16 / 17 con la possibilità di scontornare il soggetto e far apparire l’orologio dietro di esso.
O di applicare filtri colorati cambiando la tonalità generale del soggetto.


La gomma magica, ahimè, mostra quanta strada ci sia ancora da fare nell’istruire i modelli di AI.
In molti casi, infatti, la correzione funziona:


In altri, purtroppo, i risultati sono falsati,


In altri ancora, sono imbarazzanti!!!




Meglio utilizzare questi strumenti per operazioni semplici, al momento.
Tipo per togliere data e ora o altre info a schermo che distraggono dal soggetto.




Google offre da anni la funzione Lens per riconoscere opere d’arte, oggetti, piante:



Un’omologa funzione è stata introdotta nei recenti iOS di iPhone e iPad da Apple: sia nei video che nelle foto del vostro Rullino potrete riconoscere oggetti.










Molti call center italiani che operano con i chat bot (risposte automatiche) si rivolgono a noi con l'ausilio di AI addestrate a isolare parole chiave nelle nostre richieste e fornire le risposte più adeguate:


Amazon, per esempio, ha un risponditore che, alla richiesta di fare una verifica per un ordine:

Propone immediatamente un ordine IN RITARDO.
Poi, m’imforma che il pacco è in viaggio e non è stato perso dal corriere:


Infine, mi fornisce l’identificativo della spedizione (un tempo avrei dovuto uscire dalla pagina della chat e cercare manualmente il numero tra i miei ordini).
Inoltre, selezionando il testo (Instagram ci sei? Perché il testo nei post non è selezionabile?), lo potrò incollare nel messaggio per il venditore.

A questo serve l’intelligenza artificiale: a rendere più Smart e veloce il nostro uso della tecnologia. Non ad immaginare scenari da film.



Un altro esempio: le telecamere di sorveglianza Arlo usano l’AI per determinare il soggetto in movimento:




Questo ci permette di personalizzare le notifiche e non essere avvisati per ogni passaggio dei nostri amici animali.
Di nuovo: l’analisi dei soggetti presenti in un video non verranno spediti ad un server segreto dove un’entità maligna ci spia.
Aiuterà noi, nel nostro piccolo ad avere qualche notifica inutile in meno.



Quest’anno, i guru della divulgazione tecnologica, prevedono altri passi avanti clamorosi da parte delle aziende impegnate nel settore.